Inizia con questo breve episodio l’atto d’amore artistico che Roberto Zappalà vuole dedicare al grande compositore Johann Sebastian Bach. Nessun tipo di drammaturgia, nessun intellettualismo, soltanto una stretta relazione tra musica e danza. D’altronde Zappalà ha fatto proprio il pensiero di Charles Baudelaire: “Glorificare il culto dell’immagine e dell’estetica è il mio obiettivo ancor prima che il significato”. La creazione rappresenta una delle fasi di un percorso articolato in tre diversi momenti/episodi : x2, x3, che sono anche i rispettivi numeri di danzatori in scena, che porterà alla realizzazione della produzione 2020 Rifare Bach.