ospitato il 2 e 3 marzo 2024 con “2×2” e “Cult us”
1) Il titolo della stagione è Vertigine. Cos’è per te una vertigine o vertiginoso?
La vertigine è una speranza per un coreografo. Ovvero la possibilità di creare qualcosa di vertiginoso.
2) Che potere ha la danza di cambiare l’immaginario e/o di agire il mondo?
Non credo abbia il potere di cambiare il mondo la danza. Certamente ha il potere di agire sul mondo, ma è un potere che ha bisogno di tempo. Ciò che la danza fa è soprattutto suggestionare, in relazione a un pubblico sensibile che si faccia attraversare da queste sollecitazioni. Allora a quel punto il mondo, o meglio la società e i territori specifici possono invertire una rotta.
3) Il rapporto tra musica e danza è al centro di X2. Come il corpo rielabora e restituisce un materiale di memorie della tradizione classica, come l’opera di Bach, in scena? In che modo lo spettacolo intende “Glorificare il culto dell’immagine e dell’estetica prima ancora del significato”?
Bach per me non è un classico, ma è eterno e in quanto tale può essere adattato alla magia e alla sua natura per restituire non solo alla danza, ma a qualsiasi creazione artistica un valore aggiunto. “Glorificare il culto dell’immagine e dell’estetica prima ancora del significato” è una citazione di Baudelaire, presa in prestito perché è perfettamente in sintonia con la mia trentennale ricerca che tenta di superare i concettualismi per attribuire all’immagine che il corpo rappresenta, anche nella sua staticità, l’atto più puro del senso artistico di ogni creazione.