ospitata con Agape-Studio il 20 e 21 Aprile 2024, Teatro Biblioteca Quarticciolo
- Il titolo della stagione è Vertigine. Cos’è per te una vertigine o vertiginoso?
Penso alla vertigine come a una condizione scatenata da un avvenimento, piacevole o anche spiacevole, che mi muove dentro e mi sorprende. La associo a quei frangenti in cui sono spostata dalla mia zona di confort e non so cosa può accadere . Un momento in cui posso scegliere se reagire contraendomi e quindi respingendo ciò che arriva o accogliendo in totale apertura, in uno stato di abbandono, quella sensazione di spaesamento.
- Che potere ha la danza di cambiare l’immaginario e/o di agire il mondo?
La danza si muove in uno spazio fisico ma soprattutto immaginifico e chi la agisce ha la possibilità di portare l’osservatore in un altrove denso di significati. Quando ciò avviene l’esito è un senso di vertigine dato da un salto extra ordinario, oltre i limiti di ciò che osserviamo nel quotidiano. In quei casi abbiamo la possibilità di raccogliere un messaggio di senso per farlo nostro. Come autrice mi piace porre delle questioni nel mio lavoro e credo che quando queste prendono corpo possono agire sullo spazio e su chi osserva. La danza è un flusso di accadimenti nel mondo.
- Agape è un indagine attorno a un concetto complesso. Come è restituito dal corpo e quale dialogo si innesca tra i corpi in scena e la partitura musicale?
L’ Àgape è un concetto che richiama la dimensione sia umana che spirituale del nostro essere. La profonda relazione di ascolto e contatto tra i due performer si fonda su una cura reciproca, un esserci-insieme in un percorso spaziale e sonoro. Quando nella vita si manifesta una tale relazione intima e amorevole siamo presenti a noi stessi ma allo stesso tempo perdiamo l’ attaccamento al nostro Ego per immergerci nell’ascolto dell’altro. Un esperienza di equilibri quindi, che verrà avvolta e agita in un ambiente sonoro strutturato ‘ad hoc’ e improvvisato live.