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Asteroide

Marco D'Agostin / Van
IT

10 maggio 26 • h. 18.00

Teatro Palladium

TICKET

La geologia e il romanticismo hanno una cosa in comune: raccontano che le cose durano a lungo. L’assurda ipotesi di un asteroide che avrebbe portato all’estinzione istantanea di tutti i dinosauri ha sconvolto la comunità scientifica negli anni ‘80: nessuno poteva accettare una storia così terribilmente affascinante ma insieme troppo inverosimile. La stessa incredulità di chi, all’improvviso, si ritrova senza un amore: è difficile accettare che la vita possa cambiare direzione in modo così repentino e crudele.

Nel nuovo spettacolo di Marco D’Agostin, la figura di un misterioso paleontologo si presenta al pubblico per discorrere di ossa, estinzioni e materiale cosmico. Appare subito chiaro che qualcosa non torna: le sue frasi si lasciano scappare dettagli sentimentali, la postura di un arto assume una bizzarra posa coreografica, la pronuncia delle parole assomiglia sempre di più a un canto. Una minaccia incombe sul corpo del divulgatore, tanto terrificante quanto la scia di un asteroide: è il musical, la forma di entertaining più paradossale ed estenuante, che sembra voler divorare la conferenza per mettere alla prova la capacità di danzare e cantare il racconto della fine. 

In un corpo a corpo con Broadway, il divulgatore/performer di D’Agostin dà vita a un inedito duetto che ha per coppie di protagonisti la scienza e l’amore, l’intrattenimento e l’informazione, la vita e la morte, la danza e il teatro. Tra tradimenti, ossa di dinosauro e misteriose grotte piene di iridio, Asteroide racconta la straordinaria capacità della vita – e dunque dell’arte – di ripresentarsi sempre, in nuove forme, senza soccombere mai. E noi viventi, chiamati di continuo a ricostruirci dopo le apocalissi – che in un vertiginoso capovolgimento D’Agostin ci invita a osservare come se fossero sempre alle nostre spalle – siamo la prova che costruiamo noi stessi strato dopo strato, come il tessuto terrestre, e che le nostre biografie sono piccole ere geologiche destinate a lasciare qualcosa in eredità. 

Marco D’Agostin è vincitore del Premio UBU 2018 come Miglior Performer Under 35 e del Premio UBU 2023 per il miglior spettacolo di danza (Gli anni). Nel 2023 gli è stato conferito il 4° Premio Riccione Speciale per l’innovazione drammaturgica, nel 2024 il Premio Hystrio Corpo a Corpo. È artista associato del Piccolo Teatro di Milano.

I suoi lavori si interrogano sul funzionamento della memoria, dando vita a dispositivi coreografici che a partire da archivi personali o collettivi cercano di innescare con il pubblico pratiche di partecipazione e immedesimazione. Dopo una formazione con maestri di fama internazionale (Yasmeen Godder, Nigel Charnock, Emio Greco), danza come interprete per Claudia Castellucci/Socìetas Raffaello Sanzio, Alessandro Sciarroni, Liz Santoro, Tabea Martin. Dal 2010 è stato ospite di numerosi progetti internazionali di ricerca coreografica (ChoreoRoam Europe, Act Your Age, Triptych). È stato per due volte tra le Priority Companies del network europeo Aerowaves. È stato ospitato nei principali festival e teatri europei (Théâtre de La Ville – Parigi, Festival d’Avignon, Kampnagel – Amburgo, Les Brigittines – Bruxelles, The Place Theatre – Londra, Julidans – Amsterdam, Santarcangelo, Romaeuropa, Torinodanza, OperaEstate, per citarne alcuni) e ha presentato i suoi spettacoli in molti prestigiosi contesti d’oltreoceano (Buenos Aires, Santiago del Cile, San Paolo). Dal 2019 è uno dei venti danzatori del progetto XX Dancers for the 20th century di Boris Charmartz, per il quale interpreta il repertorio Schuhplattler dello spettacolo Folk-s di A. Sciarroni. Nel 2020 è stato invitato da Marie Chouinard, direttrice della Biennale Danza, a realizzare una nuova creazione per Biennale College, mentre nel 2023 ha creato OKOKOK, commissionato da Paolo Mangiola per la compagnia nazionale maltese ZfinMalta. Ha co-curato la rassegna Thank you for coming di Centrale Fies e Ogni volta unica la fine del mondo, stagione estiva del Piccolo Teatro di Milano del 2021. Nel 2024 è uscito per i tipi de Il Saggiatore Anni, lettere e valanghe, un volume co-scritto con Alessandro Iachino sulle drammaturgie per la danza.

Marco D’Agostin è uno dei fondatori di VAN, organismo di produzione della danza riconosciuto e sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Italiano dal 2015. È stato inoltre il protagonista maschile del pluripremiato film I giorni della vendemmia di Marco Righi (menzione speciale della giuria ai Rencontres du Cinéma Italien de Grenoble, 2011). 

Di e con: Marco D’Agostin

Suoni: Luca Scapellato

Testi delle canzoni: Marco D’Agostin & Luca Scapellato

Con incursioni testuali di: Pier Lorenzo Pisano

Scene: Paola Villani

Luci: Paolo Tizianel

Costumi: Gianluca Sbicca

Assistente alle coreografie: Lucia Sauro

Animatronic: Bots Conspiracy

Danze di repertorio: Giulio Santolini, Stefano Bontempi

Pratiche di ricerca condivisa con: Chiara Bersani, Sara Bonaventura, Nicola Borghesi, Damien Modolo, Lisa Ferlazzo Natoli

Movement coach: Marta Ciappina

Vocal coach: Francesca Della Monica

Supervisione scientifica: Enrico Sortino

Costruzioni scene: Piccolo Teatro di Milano | Teatro d’Europa

Promozione: Damien Modolo

Organizzazione e amministrazione: Eleonora Cavallo, Federica Giuliano, Paola Miolano, Irene Maiolin

Comunicazione digitale: Alessandro Ieva

Produzione: VAN

Coproduzione: Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa; Théâtre de la Ville, Paris; ATP Fondazione Teatri di Pistoia; Pôle-Sud CDCN Strasbourg; Festival Aperto / Fondazione I Teatri – Reggio Emilia; Baerum Kulturhus – Dance Southeast-Norway; Snaporazverein

Con il supporto di: Centrale Fies; CSC/Centro per la Scena Contemporanea (Bassano del Grappa); CCN Ballet de l’Opéra national du Rhin; Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni; AMAT e Civitanova Danza per RAM_Residenze Artistiche Marchigiane; La Contrada / Teatro Stabile di Trieste; Grand Studio, Bruxelles; Scenario Pubblico, Catania; Istituto Italiano di Cultura di Oslo / Ål kulturhus in the frame of NID international residencies programme; ATCL / Spazio Rossellini; Teatro Stabile dell’Umbria; Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza; Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale

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