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Necropolis

Arkadi Zaides

26 novembre 23 • h. 20.30

Spazio Rossellini

TICKET

Dal 1993, UNITED for Intercultural Action, una rete di centinaia di organizzazioni antirazziste di tutta Europa, compila un elenco di rifugiati e migranti che hanno perso la vita durante il viaggio verso il continente. A giugno 2020 l’elenco comprendeva informazioni su 40.555 morti segnalate. Il bilancio totale è sicuramente molto più alto, poiché molte persone non vengono né trovate né registrate. Scorrendo le numerose pagine dell’elenco non si può ignorare il fatto che solo un numero molto ridotto di deceduti viene citato per nome, lasciando la stragrande maggioranza senza dettagli identificativi.

La giurisdizione europea stabilisce una chiara distinzione tra morti criminali, naturali e accidentali, che determina il modo in cui i corpi vengono successivamente commemorati e sepolti. Poiché le molte migliaia di morti che avvengono alle porte dell’Europa sfidano queste tassonomie, le procedure forensi che consistono nel raccogliere dati medici e biologici dei cadaveri non vengono eseguite nella maggior parte dei casi. Questa assenza di informazioni impedisce qualsiasi possibilità di identificazione futura delle vittime. In fondo al mare, sulle coste e nell’entroterra, una massa di corpi decomposti racconta la storia di un collettivo il cui fantasma aleggia sul territorio europeo.

Per ridare dignità a queste persone, Arkadi Zaides e il suo team si addentrano nella pratica forense in ogni città che il progetto attraversa, costruendo un nuovo deposito virtuale che documenta i resti di coloro la cui morte è ancora oggi per lo più sconosciuta. Questo archivio in crescita, questa mappa, questo paesaggio invisibile si estende in tutte le direzioni attraverso lo spazio e il tempo, mettendo in relazione le mitologie, le storie, le geografie e le anatomie di coloro ai quali è stato concesso l’ingresso a NECROPOLIS. La libertà di movimento deve essere restituita ai corpi ammessi in Europa come cadaveri. E anche se nella Città dei Morti non c’è più nessun corpo che possa danzare, è proprio quel no-corpo, quel corpo dei corpi – il corpo di NECROPOLIS – che Zaides intende riportare in vita.

Arkadi Zaides è un artista visivo indipendente di origine bielorussa, attualmente residente in Francia. In Israele si è esibito per diverse compagnie come la Batsheva Dance Company e la Yasmeen Godder Dance Group prima di intraprendere una carriera indipendente nel 2004. Ha conseguito un master presso la AHK Academy of Theatre and Dance di Amsterdam (NL). Attualmente sta conseguendo il dottorato di ricerca congiunto presso l'Università di Anversa e l'Università di Ghent. È membro del gruppo di ricerca CORPoREAL presso il Royal Conservatoire Antwerp e membro di S:PAM (Studies in Performing Arts & Media) presso l'Università di Ghent. Le sue performance e installazioni sono state presentate in numerosi festival di danza e teatro, musei e gallerie in Europa, Nord e Sud America e Asia. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui un premio per la dimostrazione dell'impegno nelle questioni dei diritti umani, assegnato a Zaides dalla Emile Zola Chair for Interdisciplinary Human Rights Dialogue (IL).

Igor Dobricic ha studiato drammaturgia all'Accademia di arti drammatiche di Belgrado. Lavora a livello internazionale come drammaturgo e consulente artistico, collaborando con numerosi coreografi/creatori (Nicole Beutler, Keren Levi, Guillaume Marie, Christina Ciupke, Jeremy Xido, Alma Sodeberg, Meg Stuart e/o). Nel ruolo di professore e mentore ha un impegno a lungo termine con la School for New Dance (SNDO), l'Amsterdam Master of Choreography (AMCh) e l'Amsterdam Master of Theatre (DasArts). Dal 2010 in poi ha sviluppato un proprio progetto di ricerca performativa dal titolo TableTalks. 

Di: Arkadi Zaides

Drammaturgia, testi e voce: Igor Dobricic

Assistente alla ricerca: Emma Gioia

Con: Arkadi Zaides, Emma Gioia

Sculture: Moran Senderovich

Animazione: Jean Hubert

Light Design: Jan Mergaert

Sound design: Asli Kobaner

Ricerche della posizione delle tombe: Aktina Stathaki, Amber Maes, Ans Van Gasse, Arkadi Zaides, Benjamin Pohlig, Bianca Frasso, Carolina-Maria Van Thillo, Doreen Kutzke, Elvura Quesada, Emma Gioia, Frédéric Pouillaude, Gabriel Smeets, Giorgia Mirto, Gosia Juszczak, Igor Dobricic, Joris Van Imschoot, Julia Asperska, Juliane Beck, Katia Gandolfi, Maite Zabalza, Maria Sierra Carretero, Mercedes Roldan, Myriam Van Imschoot, Myrto Katsiki, Pepa Torres Perez, Sarah Leo, Simge Gücük, Sunniva Vikør Egenes, Yannick Bosc, Yari Stilo

Ricerca nella città di Roma: Flavia Dalila D’Amico, Eleonora Soriente, Andrea Costa/Baobab Experience/Open Arms.

Direttore Tecnico: Etienne Exbrayat

Produzione: Simge Gücük / Institut des Croisements

Distribuzione Internazionale: Cecilia Kuska, Rui Silveira / Something Great 

Co-produzione: Théâtre de la Ville (FR), Montpellier Danse 40 Bis (FR), Charleroi Danse (BE), CCN2 Centre chorégraphique national de Grenoble (FR), les Ballets C de la B (BE), Tanz im August / HAU Hebbel am Ufer (DE), La Filature – Scène nationale de Mulhouse (FR)

Sostegno alla residenza: CCN – Ballet de Lorraine (FR), STUK (BE), PACT Zollverein (DE), WP Zimmer (BE), Workspacebrussels (BE), Cie THOR (BE)

Supporto alla sperimentazione: RAMDAM, un centre d’art (FR)

Arkadi Zaides / Institut des Croisements is supported by French Ministry of Culture – DRAC Auvergne Rhône-Alpes

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