NAUFRAGIO ALL’INVERSO
Il mare non è uomo nè donna, nè maschio nè femmina.
Il mare è un sentimento di lotta come la gioventù o di pace eterna e serena.
Il mare è un’ anima spiegata senza confini.
Dalle onde nascono i giganti, dai pesci le sirene, dalle incerte trasparenze i mostri e le visioni.
Il mare non assomiglia a niente, Il mare è l’origine, l’aria è solo un liquido rarefatto, il mare trionfa anche sulla terra. Possiamo sentire, in certi istanti benedetti, l’acqua che diviene una sensazione onnipresente. Così si avvera il sogno di ritornare al mare. Scoprire quante ombre fanno una notte, e quante notti hanno limato il volto perfetto della luna, comprendere finalmente se la solitudine ha un fondo e quanta acqua serve per riempirla.
Il mare amante della notte e dei suoi frammenti di luce, stelle, lampare lanterne dei pesci lanterna. Qui il sogno cattura il lampo, ferma il bagliore dimentica la via del ritorno.
Il mare è l’idea massima di libertà infinita ed insieme un senso dolce di attaccamento alle radici, un miracolo che unisce la paura e l’ardimento, la leggerezza di osare ed il peso di vivere. Dentro il mare esiste tutto ed il contrario di tutto.
Il mare è la vita, le cose di cui ci parla sono il mondo. E di fronte al suo canto di forza colossale opponiamo una resistenza tenera e disperata, appesi a un filo di sogno, in sospeso sull’onda, come scogli stretti in un pugno liquido, e benchè l’oggetto del nostro sguardo sia uguale da millenni, rifugiamo gli occhi nelle stelle del cielo con il cuore ridotto a un atomo.
Un viaggio in mare, la magia della scoperta, l’eccitazione della partenza e la resistenza di fronte alla forza della natura: Fortuna è l’ultimo, immersivo lavoro del coreografo Piergiorgio Milano, un film che si riavvolge dalla fine, quando ricordi e speranze si condensano in un flusso enigmatico di eventi ed emozioni. Lo spettacolo intreccia diverse storie, attraverso la fusione di danza, circo, scultura, narrazione e musica. Un paesaggio sonoro che travolge il pubblico in un mondo marino, evocato dal fruscìo delle onde e dai canti di tradizioni ancestrali che si rinfrangono in un ambiente plastico, altamente immaginifico, teso tra installazione e visione fluttuante. Con Fortuna Piergiorgio Milano ci risucchia, come un mare in tempesta, nelle profondità dell’abisso, a bordo di una nave che segna la vita, le aspirazioni e i sogni dei suoi passeggeri. Un’esperienza mitica e leggendaria, ma che odora allo stesso tempo di presente, tanto brillante, quanto drammatico. Un viaggio tra memorie e suggestioni, tra lo slancio del cambiamento e la risacca della resilienza.