Tra i libri della Bibbia il Cantico dei Cantici ci giunge con una voce sempre nuova che ancora freme tra noi. Parole tremolanti, colme di adorazione, di pieno immersivo: sono anche gesti che gli amanti si scambiano. Odori, sguardi ravvicinati, luci notturne, rumori e richiami e ancora torsioni, occhi contro occhi, pupille che si guardano, braccia che si aprono, rannicchiamenti repentini, passi che arrivano alla porta: un atlante di posture notturne tra la terra, le dune, sotto un riparo, nel primitivo spazio della luce. Sono parole in esercizio e visite notturne dove nessuno conosce ma viene cantato. Un cuore ascoltante non ha età, pulsa nelle vertebre non meccanicamente ma con la ricerca di stupore e grazia. Carne della mia carne, con quale tatto? quale bellezza? In che modo la mano si lascia guidare da tutto il corpo. Mano tremula, antica, giovane e anziana, inferma e solitaria. Mano che torna occhio, pupilla della mano.