The body symphonic (2024) è una performance-concerto che osserva il corpo come uno spazio archeologico e lo coinvolge in rituali di scavo, rivelando nuove mitologie, auto-rappresentazioni e radicamenti. Creata in risposta alle molteplici crisi che hanno colpito il Libano tra il 2019 e il 2021, quest’opera è una meditazione sugli ultimi anni, guardando indietro, dentro e avanti. Il corpo è un luogo dell’essere. È materia che si modella, si deforma, che emerge. È un luogo di rivoluzione, di oppressione, di rappresentazione e rappresentazioni distorte. È la superficie dove si incontrano idee e azione. È il contenitore di manifesti, di traumi, di domande senza risposta e di risposte fragili. Il corpo non si è mai cristallizzato. È sempre in divenire. Ancora e ancora.