In residenza dal 18 al 22 marzo 2025, incontro con la compagnia il 22 marzo ore 18.30
… se ti proponessi due possibilità se vuoi regnare o salvare la città, risponderai che vuoi regnare …regnare…regnare. (Le Fenicie, Euripide)
…gli esseri umani sono scimpanzé che quando si ubriacano di potere perdono il controllo…(Kurt Vonnegut)
Uno sguardo femminile sull’orrore della guerra, una madre che cerca di far ragionare i propri figli, l’ambizione al potere a cui tutti siamo soggiogati mentre assistiamo alla totale distruzione della CIVIS. Pochi oggetti di scena, il linguaggio fisico che accompagna la narrazione, la voce come strumento musicale, una struttura non lineare un flusso di coscienza, un canto dissonante e un corpo fremente scomposto per raccontare la lucida follia della stirpe di Edipo. L’indagine su una delle figure più affascinanti e contraddittorie della tragedia greca per esplorare la potente complessità femminile. Un’indagine tra destino personale e coro civile, l’analisi di un’interpretazione che sfida le convenzioni della società patriarcale al tempo di una Tebe contemporanea. Da un’ idea di personaggio e da una ricerca antropologica sulla tragedia, il desiderio di non assemblare, di non virgolettare il mito, ma di raccontarlo per comprenderlo. Per me la danza, al di la’ di ogni moda, da sempre non è mai solo fatto estetico o di ricerca metodologica, ma ha un diktat comunicativo, una riflessione condivisa di laboratorio della crisi tra persona e comunità.