La performance si genera a partire dall’immagine cangiante e indefinita dell’orizzonte, una linea attraversata da traiettorie invisibili che agisce come fenomeno musicale sui corpi, confine sfuggente che sempre si sposta. Questo lo spazio, la vibrazione, dove figure diafane emergono come segno di una danza sospesa, fragile, che si lascia intravedere: realtà trasparente che invita a guardare oltre, realtà ardente che si rivela nel suo continuo divenire.