Nostalgia è una profonda riflessione sull’anelito al passato, sul desiderio e la necessità di rivivere attimi unici e irripetibili. In un mondo dove tutto si trasforma incessantemente, Insaudo ci propone un viaggio che nasce dalla sua malinconica, e al contempo positiva, nostalgia per quei frammenti vissuti sul palco. La rappresentazione si concentra sull’arco di tempo che va dagli ultimi istanti dell’esibizione al primo applauso del pubblico, sfidando la cronologia tradizionale di una performance e ripercorrendo lo spettro di emozioni del danzatore in modo caotico. Insaudo si interroga su cosa cambierebbe se osservassimo il saluto finale di uno spettacolo come un’immagine iconografica, domandandosi se l’artista abbia mai veramente smesso di esibirsi o se sia rimasto intrappolato in una dimensione differente. L’opera include come strumento narrativo un video in formato docufilm performativo che consente di costruire la scena con una sequenza non convenzionale, così come i ricordi tornano alla mente in modo non necessariamente lineare. Lo spettacolo diviene un’esperienza di spostamento percettivo per il pubblico, che si ritrova immerso nella creazione e nelle sensazioni che essa suscita nei danzatori.