La performance Alone in the multitude è una performance che prevede una relazione diretta tra il performer Salvo Lombardo e uno spettatore o spettatrice per volta, attraverso una azione della durata di cinque minuti e replicabile in loop. Il lavoro nasce come “negativo” o come variazione one to one della performance Outdoor dance floor che reinterpreta le estetiche e le dinamiche sociali del clubbing trasferendole in spazi non deputati al ballo, attraverso una forma di partecipazione del pubblico che sfocia in un dj set. Con questo ciclo di lavori il coreografo siciliano prosegue la sua ricerca intorno alla club culture, avviata con il lavoro scenico Present Continuous che già individuava nel clubbing una dimensione del “possibile” che oscilla tra pratiche collettive e piacere solitario, attraverso la quale trascendere convenzioni sociali e di genere. Alone in the multitude si basa su una serie di sequenze imitabili e trasmesse in tempo reale da una voce in cuffia e che si intrecciano con una breve partitura coreografica eseguita da Salvo Lombardo messa in relazione con la pulsazione sonora di un techno beat con innesti synth pop. La performance si pone semplicemente come occasione di prossimità e avvicinamento tra due corpi oltre la confort zone della “solitarietà” e della contemplazione.