Una nuova creazione solista coreografata e interpretata da Omar Rajeh, che ci porta nel suo universo autobiografico, guardando alla “performance” come atto di aggregazione ed esperienza condivisa. Il corpo danzante crea le proprie regole, la propria struttura e le proprie ispirazioni, come atto di speranza, in opposizione alle strutture di potere che lo disciplinano e normalizzano. Omar Rajeh viaggia nel passato, un tempo intimo che non esiste più, un’immagine sbiadita e ingannevole. Un passato che non si è trasferito in un futuro, ma si è fermato. Le immagini, i significati, i sentimenti, le persone, i momenti felici, tutto si è congelato. Come se la storia di oggi non combaciasse con le memorie della sua vita.
Scopri l’intervista ad Omar Rajeh su DIAFANIE. Appunti sul corpo