In residenza dal 13 al 17 febbraio
Sfera si affida a un mescolamento caotico di individui, condizionato dall’immediatezza e dalla perdita di definizione tra i corpi. Un corpo immediato non ha tempo per essere decifrato, produce semplicemente una intenzione ambientale, e sperpera parole e gesti per fare più spazio. La coreografia si espone per quello che è: un’evento atmosferico, che predispone ad alleanze fisiologiche e a nuove forma di intimità per la manifestazione della danza. Potremmo essere gli abitanti perfetti di un autobus affollato alla deriva o un coro sincronizzato con le maree – sono privilegi della scena – ma in realtà cerchiamo una qualità senza nome per un irresistibile desiderio di prossimità.