“Essendo figlio di immigrati, sto ancora cercando di capire cosa significhi essere israeliano. La questione dell’identità è stata al centro del ventesimo secolo. Israele è un piccolo paese. Tuttavia, ci vuole più di una vita per comprenderne la complessa narrativa e le diverse anime che lo abitano. I confini tracciati sulla mappa attorno a una tavola rotonda europea divennero presto confini mentali tra comunità, famiglie e individui. In Songs and Borders, il mio interesse principale sono le persone e la loro specifica identità personale e genealogica”.
Songs and Borders è un progetto di collaborazione internazionale che riunisce artisti, comunità e intellettuali di diversa estrazione culturale e religiosa provenienti da Israele, Siria, Libano, Germania e Norvegia. Il focus della ricerca è il corpo umano, letto attraverso un attento processo di esplorazione dell’identità, storiografia, narrazioni e situazioni politiche, osservando come queste siano incorporate ed espresse. La scena chiede ai performer di ascoltare, percepire e incarnare narrazioni diverse per sfidare e ridefinire le strutture e i concetti di confini: tra diverse comunità, all’interno delle comunità e quelli mentali. Songs and Borders è uno spazio condiviso denso di storie, rituali, tensioni, ferite e speranze. La performance coinvolge sei voci di donne rappresentanti diverse culture locali, svelando gradualmente gli strati unici e le narrazioni trapiantate ed espresse attraverso il vissuto dei corpi. Il lavoro interdisciplinare combina composizione musicale, coreografia, narrazione, documentazione video e audio con la ricerca etnografica ed etnomusicologica. La composizione musicale di Dániel Péter Biró traccia i suoni degli spazi sacri locali, integrando i membri di un ensemble vocale professionale (The Neue Vocalsolisten) con i membri delle comunità locali.