In residenza dal 24 al 28 marzo 2025. Prova aperta il 28 marzo ore 18,30 presso il Teatro Biblioteca Quarticciolo
Il punto di partenza di UMAK è il rapporto personale tra l’artista e la madre. Attraverso il movimento e i gesti corporei, la ricerca attinge ai ricordi immagazzinati nel corpo e nella carne. La performance è un duo che vede in scena anche la danzatrice Tamar Razin. Durante il processo creativo i performer hanno prestato attenzione alle sfumature e alle qualità che emergevano dai movimenti quotidiani, sui temi della cura e del sostegno reciproco. Anche la musica, composta da Omar Metoui, un musicologo marocchino di Tangeri, ha avuto un ruolo fondamentale nel dare forma all’opera, tracciando gli strati emotivi della coreografia.
UMAK è stato creato nell’ambito del programma per coreografi emergenti 1I2I3 del Suzanne Dellal Centre, sostenuto dal Lottery Council for Culture and Arts.