Venere vs Adone è la nuova creazione di Enzo Cosimi che si concentra sul celebre poemetto shakespeariano e alla pittura dell’artista sudafricana Marlene Dumas. Il focus drammaturgico, curato dal coreografo insieme a Maria Paola Zedda, studiosa e curatrice, è incentrato sulle due figure shakespeariane: Adone rappresentato emblematicamente da un corpo fit, ossessionato non più dalla caccia, quanto dalla costruzione della sua macchina/corpo e da una Venere che cerca disperatamente di accenderne il desiderio. In un percorso attraversato da linguaggi e media diversi, Cosimi rilegge la poetica del drammaturgo inglese creando un mosaico testuale e visivo di elementi della contemporaneità e aspetti filologici. Il dramma di un amore non corrisposto, selvatico e ferale. Il culto dell’immagine del corpo e della forza vitalistica dell’uomo, la relazione dominante con la natura, la violenza della morte sono tracce che percorrono la scrittura compositiva e che arrivano dal barocco come echi e fantasmi a infestare il contemporaneo. L’universo queer, che in Cosimi è stato al centro del lavoro sin dall’origine in una critica alla normatività, nel suo interesse per i margini e per l’irregolare, emerge potente e si evidenzia nella metamorfosi dei personaggi che si ribaltano, mettendo in crisi il rapporto antropocentrico con la natura, lasciandosi attraversare da un vivente non addomesticabile. Il lavoro recupera alcuni riferimenti cari al coreografo. Primo tra tutti l’immaginario seduttivo e iper-reale della produzione di Andy Warhol, caratterizzate dall’insistenza sull’immagine–corpo, dalla sua mercificazione ed erotizzazione. A contrastarla, come una radiazione, l’accecante e infiammato riferimento alla pittura dell’artista sudafricana Marlene Dumas, che bagna di tinte violente l’apatia inscalfibile di Adone e disegna una Venere posseduta dal sentimento. Sono fiamme, bocche, pose trasfigurate, che si scagliano con virulenza nell’azione, secondo un’eccedenza, un’ostensione, un dono che non lascia scampo neanche alla morte.