Holy shift è rottura del paradigma, è la fine di un sogno lineare.
Una specie di “sacro” disorientamento dove è meglio smettere di cercare risposte nei modelli noti e piuttosto coltivare una nuova disponibilità al cambiamento.
A volte possiamo trovare Il sacro nella rovina, nella disgregazione dove si può nascondere una nuova versione del “sacro”.
Holy shift e’ una dislocazione interiore per un nuovo orientamento, non verso il potere, ma verso la presenza.
Non credo che il futuro verrà costruito come un progetto..
piuttosto si lascerà riconoscere da chi riesce a restare in ascolto del vuoto,
di abitare l’incertezza senza fuggirla,
di riconoscere nel caos la grammatica nascosta di un’altra possibilità.
Mauro Astolfi