in scena il 26 marzo 2024 con Solo Goldberg Variations
- Il titolo della stagione è Vertigine. Cos’è per te una vertigine o vertiginoso?
Walter Benjamin parla del vortice intendendo proiettare il senso dell’origine delle cose in un tutto, dove la goccia d’acqua sorgiva s’immette e alimenta un movimento cosmico e ancestrale. La vertigine declina queste riflessioni in una perdita di “suolo” e sposta l’individuo in un territorio estremo dove rinegoziare il senso di gravità delle cose. Una fuoriuscita, forma d’esperienza, necessaria, che s’innesta nei meandri della poesia e crea nuove posture anticonformiste.
- Che potere ha la danza di agire il mondo
La danza tratta del gesto dell’uomo e della consapevolezza al movimento per l’emancipazione dell’individuo. Innesta novità simboliche, formali e associative nel discorso della vita e dell’abitare; disattiva gli schemi precostituiti per inoltrarsi nell’ampiezza infinita del corpo. La danza in questo senso crea comunità e avvicina l’uomo alla natura sensibilizzando alla cura del territorio.
- “Le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach definiscono una metrica e un’architettura immateriale in cui la danza si iscrive in un continuo ripensamento del corpo”, In che termini “il corpo assimila le immagini del passato e diviene la soglia attraverso la quale riflettere sul futuro?”
Le immagini del passato, o meglio l’archeologia, pongono sempre domande in attesa di risposta. Il passato non è statico ma si muove verso di noi secondo un tempo di risonanza. Nel gesto ondulatorio insito nel rivolgersi al passato si annida l’esperienza conoscitiva e sorgiva dell’origine che non risiede in un luogo, nel luogo del passato, ma nella capacità dell’individuo di porsi domande che lo scuotono dal torpore spesso omologato della contemporaneità.